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Far cancellare un link negativo scrivendo hai quotidiani online

Rischi da assumersi per far cancellare una notizia negativa , non sempre funziona, purtroppo molti giornali rincarano la dose riscrivendo notizie nuove se il fatto è ancora di attualità


2024-11-12 21:11:29 Visualizzazioni: 390



Rischi associati alla richiesta diretta ai quotidiani


È importante essere consapevoli che, presentando una richiesta di rimozione direttamente a un quotidiano, esiste il rischio che la notizia venga nuovamente portata all'attenzione pubblica. Alcuni giornalisti potrebbero considerare la richiesta stessa come una notizia, potenzialmente ripubblicando l'informazione originale o discutendo della richiesta di rimozione. Questo fenomeno è noto come "effetto Streisand", dove gli sforzi per nascondere o rimuovere un'informazione finiscono per attirare ulteriore attenzione su di essa.


Alternative per esercitare il diritto all'oblio


Per minimizzare i rischi associati alla richiesta diretta ai quotidiani, si possono considerare le seguenti alternative:


 





  • Richiesta di deindicizzazione ai motori di ricerca: Invece di chiedere la rimozione dell'articolo, si può richiedere ai motori di ricerca, come Google, di deindicizzare la pagina, impedendo che appaia nei risultati di ricerca associati al proprio nome. Questo approccio riduce la visibilità dell'informazione senza coinvolgere direttamente il quotidiano





  • Consultare un legale specializzato: Un avvocato esperto in diritto alla privacy e diritto all'oblio può fornire consulenza su come procedere, valutando i rischi e le strategie più appropriate per il caso specifico.




 





  • Rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali: Se la richiesta al quotidiano non produce risultati soddisfacenti, è possibile presentare un reclamo al Garante, che valuterà la situazione e potrà ordinare la rimozione o la deindicizzazione della notizi




Il diritto all'oblio è un principio giuridico che consente agli individui di richiedere la rimozione o la deindicizzazione di informazioni personali obsolete o non più rilevanti dai motori di ricerca e dalle piattaforme online. Questo diritto è stato formalmente riconosciuto nell'Unione Europea con l'introduzione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) nel 2018


 


In Italia, l'applicazione del diritto all'oblio ha implicazioni significative per i quotidiani nazionali e locali, che devono bilanciare il diritto all'informazione con la tutela della privacy individuale. I principali quotidiani italiani, come il Corriere della Sera, la Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore, Il Messaggero, Il Giornale, Il Fatto Quotidiano, Libero, La Verità, Avvenire, Il Resto del Carlino, La Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport-Stadio, Tuttosport, Il Mattino, Italia Oggi, L'Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Secolo XIX, La Nazione, Il Tirreno, Il Centro, Il Tempo, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Quotidiano del Sud, Nuovo Quotidiano di Puglia, Gazzetta del Sud, La Sicilia, Giornale di Sicilia e Quotidiano di Sicilia, sono spesso destinatari di richieste di rimozione o aggiornamento di articoli contenenti informazioni personali.


Secondo le linee guida del Garante per la protezione dei dati personali, i quotidiani sono tenuti a valutare le richieste di diritto all'oblio considerando diversi fattori, tra cui:


 





  • Attualità della notizia: Se l'informazione non è più attuale e non sussiste un interesse pubblico prevalente, può essere giustificata la rimozione o la deindicizzazione





  • Veridicità e completezza: Le notizie devono essere veritiere e aggiornate. In caso di evoluzioni significative, come l'assoluzione in un procedimento penale precedentemente riportato, è obbligatorio aggiornare l'articolo per riflettere accuratamente la situazion


    Interesse pubblico: Se la notizia riguarda personaggi pubblici o fatti di rilevanza sociale, il diritto all'informazione può prevalere sul diritto all'oblio.


 


Per esercitare il diritto all'oblio, gli interessati devono presentare una richiesta formale al quotidiano, specificando le informazioni da rimuovere o aggiornare e motivando la richiesta. In caso di mancata risposta o rifiuto, è possibile rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali o intraprendere azioni legali.


È importante sottolineare che il diritto all'oblio non implica necessariamente la cancellazione totale dell'articolo dai database dei quotidiani. Spesso, la soluzione adottata è la deindicizzazione, che impedisce ai motori di ricerca di mostrare l'articolo nei risultati, pur mantenendolo accessibile attraverso la ricerca diretta sul sito del quotidiano


In conclusione, il diritto all'oblio rappresenta un equilibrio delicato tra la tutela della privacy individuale e il diritto all'informazione. I quotidiani italiani svolgono un ruolo cruciale in questo contesto, dovendo gestire con attenzione le richieste di rimozione o aggiornamento delle notizie, nel rispetto delle normative vigenti e dei diritti fondamentali dei cittadini.

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